Il vento sferzava dolcemente i capelli di Elena Rinaldi mentre la sua auto si arrampicava lungo la tortuosa strada costiera che conduceva ad Amalfi. Il profumo salmastro del mare si mescolava all’aroma dei limoni, creando un’atmosfera di nostalgia e speranza. Il cielo era di un azzurro limpido, punteggiato da qualche nube bianca che si rifletteva sul mare sottostante, e ogni curva svelava un nuovo scorcio del paesaggio costiero, con le case colorate arroccate sulle scogliere, come se stessero abbracciando il mare. Era da tempo che non tornava nel suo paese d’origine, ma quell’estate sarebbe stata diversa. Era giunta l’ora di ritrovare sé stessa e la musa che l’aveva abbandonata.
Elena era una pittrice talentuosa, riconosciuta nei circoli artistici per le sue opere vibranti, ma gli ultimi due anni erano stati difficili. La sua arte, un tempo vibrante e ricca di emozioni, sembrava aver perso tutto il suo splendore, ridotta a semplici tentativi di ritrovare un significato. Ogni volta che si era messa davanti a una tela, la mano sembrava pesante, il pennello non danzava più come prima e i colori non trovavano il loro posto. Aveva visto la sua ispirazione svanire, come un’immagine sfocata in lontananza. L’ombra di una storia d’amore finita male si posava sul suo cuore, offuscando la luce che un tempo la guidava.
Marco, il suo ex, era stato il suo mondo, la sua fonte d’ispirazione e il suo rifugio. La loro relazione, inizialmente passionale e travolgente, si era trasformata in una gabbia fatta di gelosie e incomprensioni, culminando in una rottura che l’aveva lasciata svuotata e disorientata. E così, anche la sua creatività ne aveva risentito, come se ogni colpo di pennello fosse un ricordo del fallimento del loro amore.
Continua…